martedì 8 ottobre 2013

Iter ristrutturazione



Prima di iniziare qualsiasi tipo di intervento edilizio, bisogna verificare prima la fattibilità, bisogna accertarsi che questi interventi  rispondano ai requisiti di legge e quelli tecnici.

Dobbiamo dividere questi interventi in due fondamentali categorie:
Ristrutturazione ordinaria;
ristrutturazione straordinaria;

Ristrutturazione ordinaria
Nella ristrutturazione ordinaria rientrano tutti i lavori che riguardano l'abbellimento dell'appartamento e che non vanno ad intaccare la struttura dell'edificio.

Per esempio: se volete ristrutturare il bagno o la cucina, cambiando sanitari e pavimenti, non dovete avvisare nessuno.
Di conseguenza non dovete richiedere l'autorizzazione a nessuno anche se volete togliere le piastrelle del salone e sostituirle con parquet, oppure eseguire lavori di controsoffittatura sempre rispettando il limiti imposti dal regolamento edilizio vigente.
Ovviamente è buona educazione avvisare l'amministrazione del condominio delle vostre intenzioni e i vicini di casa, magari con un messaggio in bacheca in portineria, per i piccoli fastidi che potreste procurare.

Nel caso lo scarico delle macerie sia di dimensioni rilevanti (in particolare se i vecchi pavimenti saranno sostituiti anziché sovrapposti) sarà cura dell'impresa a cui affidate i lavori provvedere a chiedere il permesso, avvisando i vigili di zona. Negli altri casi potrete invece provvedere direttamente.
Infatti, se avrete la necessità di calare i detriti dalla finestra che si affaccia sulla strada, bisogna chiedere il permesso all'occupazione di suolo pubblico e pagare una tassa al Comune.
Se invece potrete calare i detriti in un cortile interno, allora dovrete solo avvisare l'amministrazione dello stabile.

La ristrutturazione straordinaria
Se si tratta di lavori di ristrutturazione straordinaria come, per esempio, lo spostamento o l'abbattimento di muri interni,  l'iter è diverso.
Bisogna fare una denuncia all'ufficio competente del Comune. Di solito chi si occupa di queste pratiche è il settore Edilizia Privata.

E' obbligatoria la consulenza di un professionista iscritto all'Albo: geometra, architetto o ingegnere
Sarà con questa persona che metterete su carta tutti i vostri progetti.
Sarà compito suo preparare la documentazione necessaria, verificarne la fattibilità, firmare i progetti e assumere la direzione dei lavori.

Quindi sarà sua competenza compilare la S.C.I.A

Segnalazione Certificata di inizio attività (S.C.I.A.), fatta per ogni singola unità immobiliare, sarà presentata dal professionista e accompagnata da una relazione tecnica da lui eseguita.
Nella direzione dei lavori è compresa la responsabilità della scelta dei fornitori: quindi sarà con lui che vaglierete i preventivi dei muratori, idraulici ed elettricisti.
Nella domanda di inizio lavori si dovrà dichiarare che le opere eseguite sono effettivamente quelle descritte nella relazione e che l'immobile non è vincolato.


Alla domanda di inizio lavori dovranno inoltre essere allegati i disegni prima e dopo i lavori, i dati catastali, la relazione già citata e il nominativo della ditta esecutrice dei lavori.
Ci saranno da pagare i Diritti di segreteria (da cui però si può essere esonerati se, nell'intervento si abbattono barriere architettoniche per i portatori di handicap.

Si dovrà inoltre dichiarare che tutte le opere eseguite non modificano la destinazione d'uso della costruzione e delle singole unità immobiliari; non recano pregiudizio alla statica dell'immobile e rispettano le norme di sicurezza.
La relazione tecnica deve affermare pure che i lavori non sono in contrasto con il regolamento edilizio vigente e che sono rispettate le norme igienico-sanitarie.
Ovviamente tutte questi vincoli vanno anche rispettati, e qui entra in gioco l'abilità del vostro progettista.
Quando iniziare i lavori
La S.C.I.A. ha validità triennale dalla data di presentazione o dalla eventuale data indicata sulla segnalazione. L'inizio dei lavori può avvenire contestualmente alla data di protocollazione della S.C.I.A. In caso non fosse possibile terminare i lavori entro i tempi indicati, prima della scadenza  potrà essere presentata una richiesta di proroga di scadenza dei termini dei termini sull'apposito modulo predisposto.

Il termine massimo di validità dell'autorizzazione è tre anni, con l'obbligo da parte dell'interessato di certificare la data di ultimazione dei lavori.

Alla fine il progettista deve emettere un certificato di collaudo finale, che attesti la conformità delle opere al progetto presentato...
La concessione edilizia
Ancora più complesse le pratiche quando si deve procedere a una ristrutturazione interna ed esterna dell'edificio, magari con la necessità di aprire o chiudere porte o finestre e aumentarne la volumetria.

In questo caso si deve richiedere una vera e propria concessione edilizia, cioè l'autorizzazione del tutto simile a quella che si richiede quando c'è da costruire un nuovo edificio.

La prassi è abbastanza simile a quella della ristrutturazione straordinaria, ma i tempi di approvazione sono più lunghi e prima di dare inizio ai lavori sono necessari tutti i nullaosta.

Anche in questo caso non si può prescindere dalla consulenza di un professionista per la stesura del progetto, per l'adempimento di tutte le pratiche burocratiche e per la direzione dei lavori.


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