Prima di iniziare qualsiasi tipo di intervento edilizio, bisogna verificare
prima la fattibilità, bisogna accertarsi che questi interventi rispondano
ai requisiti di legge e quelli tecnici.
Dobbiamo dividere questi interventi in due fondamentali categorie:
Ristrutturazione ordinaria;
ristrutturazione straordinaria;
Ristrutturazione
ordinaria
Nella ristrutturazione ordinaria rientrano tutti i lavori che riguardano
l'abbellimento dell'appartamento e che non vanno ad intaccare la struttura
dell'edificio.
Per esempio: se volete ristrutturare il bagno o la cucina, cambiando sanitari e pavimenti, non dovete avvisare nessuno.
Di conseguenza non
dovete richiedere l'autorizzazione a nessuno anche se volete togliere le
piastrelle del salone e sostituirle con parquet, oppure eseguire lavori di
controsoffittatura sempre rispettando il limiti imposti dal regolamento edilizio vigente.
Ovviamente è buona educazione avvisare l'amministrazione del condominio delle
vostre intenzioni e i vicini di casa, magari con un messaggio in bacheca in
portineria, per i piccoli fastidi che potreste procurare.
Nel caso lo scarico delle macerie sia di dimensioni rilevanti (in particolare
se i vecchi pavimenti saranno sostituiti anziché sovrapposti) sarà cura
dell'impresa a cui affidate i lavori provvedere a chiedere il permesso,
avvisando i vigili di zona. Negli altri casi potrete invece provvedere
direttamente.
Infatti, se avrete la necessità di calare i detriti dalla finestra che si
affaccia sulla strada, bisogna chiedere il permesso all'occupazione di suolo
pubblico e pagare una tassa al Comune.
Se invece potrete calare i detriti in un cortile interno, allora dovrete solo
avvisare l'amministrazione dello stabile.
La ristrutturazione straordinaria
Se si tratta di lavori di ristrutturazione straordinaria come, per
esempio, lo spostamento o l'abbattimento di muri interni, l'iter è diverso.
Bisogna fare una denuncia all'ufficio competente del Comune. Di solito chi si
occupa di queste pratiche è il settore Edilizia Privata.
E' obbligatoria la
consulenza di un professionista iscritto all'Albo: geometra, architetto o
ingegnere
Sarà con questa persona che
metterete su carta tutti i vostri progetti.
Sarà compito suo preparare la documentazione necessaria, verificarne la
fattibilità, firmare i progetti e assumere la direzione dei lavori.
Quindi sarà sua competenza compilare la S.C.I.A
Segnalazione Certificata di inizio attività (S.C.I.A.), fatta per ogni singola
unità immobiliare, sarà presentata dal professionista e accompagnata da una
relazione tecnica da lui eseguita.
Nella direzione dei lavori è compresa la responsabilità della scelta dei
fornitori: quindi sarà con lui che vaglierete i preventivi dei muratori,
idraulici ed elettricisti.
Nella domanda di inizio lavori si dovrà dichiarare che le opere eseguite sono
effettivamente quelle descritte nella relazione e che l'immobile non è
vincolato.
Alla domanda di inizio lavori dovranno inoltre essere allegati i disegni prima e dopo i lavori, i dati catastali, la relazione già
citata e il nominativo della ditta esecutrice dei lavori.
Ci saranno da pagare i Diritti di segreteria (da cui però si può essere
esonerati se, nell'intervento si abbattono barriere architettoniche per i
portatori di handicap.
Si dovrà inoltre dichiarare che tutte le opere eseguite non modificano la
destinazione d'uso della costruzione e delle singole unità immobiliari; non
recano pregiudizio alla statica dell'immobile e rispettano le norme di sicurezza.
La relazione tecnica deve affermare pure che i lavori non sono in contrasto con
il regolamento edilizio vigente e che sono rispettate le norme
igienico-sanitarie.
Ovviamente tutte questi vincoli vanno anche rispettati, e qui entra in gioco
l'abilità del vostro progettista.
Quando iniziare i lavori
La S.C.I.A. ha validità triennale dalla data di presentazione o dalla
eventuale data indicata sulla segnalazione. L'inizio dei lavori può avvenire
contestualmente alla data di protocollazione della S.C.I.A. In caso non fosse
possibile terminare i lavori entro i tempi indicati, prima della scadenza
potrà essere presentata una richiesta di proroga di scadenza dei
termini
dei termini sull'apposito modulo predisposto.
Il termine massimo di validità dell'autorizzazione è tre anni, con l'obbligo da
parte dell'interessato di certificare la data di ultimazione dei lavori.
Alla fine il progettista deve emettere un certificato di collaudo finale, che
attesti la conformità delle opere al progetto presentato...
La concessione
edilizia
Ancora più complesse le pratiche quando si deve procedere a una
ristrutturazione interna ed esterna dell'edificio, magari con la necessità di
aprire o chiudere porte o finestre e aumentarne la volumetria.
In questo caso si deve richiedere una vera e propria concessione edilizia, cioè
l'autorizzazione del tutto simile a quella che si richiede quando c'è da
costruire un nuovo edificio.
La prassi è abbastanza simile a quella della ristrutturazione straordinaria, ma
i tempi di approvazione sono più lunghi e prima di dare inizio ai lavori sono
necessari tutti i nullaosta.
Anche in questo caso non si può prescindere dalla consulenza di un
professionista per la stesura del progetto, per l'adempimento di tutte le
pratiche burocratiche e per la direzione dei lavori.